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#iocomproqui


LA CAMPAGNA SOCIAL DI PASSO CIVICO A SOSTEGNO DELLE ATTIVITA' DI QUARTIERE.


Quasi tre mesi di serrande abbassate, migliaia di clienti perduti e spese fisse che si rincorrono. È duro il ritorno, molto graduale, alla normalità, o a qualcosa di simile, delle tante botteghe di quartiere della città di Roma. L’economia di quartiere subisce le conseguenze della pandemia e del lockdown del Paese, contando i sopravvissuti.

Si tratta principalmente di imprese familiari, artigiani, professionisti, cooperative, negozi, ristoranti e attività di vario genere che lamentano non solo incassi mancanti ma anche spese insostenibili in mancanza di flusso di cassa. Tributi municipali, versamenti Inps, affitti da pagare, stipendi per i collaboratori, fornitori da saldare. Le cronache di questi giorni ci consegnano un panorama disastrato.

Da queste premesse nasce la campagna #iocomproqui, proposta dall'associazione “Passo Civico - Comitato per Roma”. "Un’attività che chiude è una perdita per tutti, anche da un punto di vista umano. Annulla completamente la relazione, impedisce lo scambio di informazioni e quindi la soddisfazione di bisogni, è nemico dello sviluppo perché di fatto intralcia la circolazione delle novità e delle idee", afferma Antonio De Napoli, presidente di Passo Civico. E continua: “un edificio che presenta saracinesche abbassate in eterno perde valore. Fornisce un quadro desolato, immagine di un territorio abbandonato, non sicuro dove non ci sono luci a illuminare, non c’è “presidio” nelle ore notturne. Avere negozi di quartiere significa anche avere socialità, possibilità di confronto, in un certo senso fuggire all'omologazione commerciale imperante. Consente, tra l’altro, di praticare un modello sociale inclusivo e democratico perché tutti coloro che non possono rivolgersi altrove (anziani, disabili ed immigrati su tutti) sono tagliati fuori da altri canali di acquisto”.

La campagna, che si svolgerà sul sito e sulle pagine social dell’associazione, intende far emergere questi valori, spesso non considerati dai consumatori, mediante il raccontarsi: “chiediamo ai cittadini di descriverci, con video, foto o testi da loro scritti, il loro quartiere ed i loro negozi preferiti”. L’intento è quello di far emergere il valore del sentimento di prossimità, far riflettere il cittadino – consumatore sulle scelte che compie. “Un cittadino informato è un cittadino responsabile. Lo abbiamo visto durante questa brutta pandemia quanto le attività di quartiere sono fondamentali per un modello socioeconomico capace di valorizzare il territorio e le sue forme di socialità e solidarietà. A noi interessa rafforzare e rianimare un sano senso di comunità civica”, continua De Napoli.

L’iniziativa parte il 26 maggio, mese di fondamentale importanza per Passo Civico: “Un anno fa esatto, di questi tempi, Passo Civico organizzava la sua prima uscita pubblica presentandosi a Roma, attraverso una passeggiata civica sul Tevere, alveo nella nascente urbe. Un luogo - simbolo. E la data di questa nostra campagna viene subito dopo la festa dell’Europa, celebrata il 9 maggio. Ecco, in questo simbolismo c’è tutto Passo Civico, una realtà giovane, dinamica che vuole mettere davanti a tutto le buone pratiche civiche per contribuire ad avere una Roma migliore”, conclude.
La campagna che si estende su tutta Roma è coordinata da Andrea Martire, presidente dell’Associazione CentRocelle.

Redazione PASSO CIVICO
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